Come ben sanno i nostri affezionati lettori, uno degli scopi del nostro blog, oltre a quello di fare bieca pubblicità alle nostre attività, è quello di far capire in cosa consista il lavoro di un editore di giochi. Ne abbiamo parlato tante volte e in tanti modi diversi (principalmente con le nostre Domande Frequentemente Domandate), ma a volte capita ancora di sentirsi dire che "l'editore ci mette solo i soldi, che ci vuole a farlo?". Eh, sì, certa gente si illude che basti racimolare una buona cifra (magari in crowdfunding), per sfornare un bel gioco, mentre noi sappiamo bene che non è così. Ci sono mesi e mesi di lavoro dietro a ogni singola scelta riguardante un gioco e il cammino verso il risultato finale è lungo e irto di travasi di bile.
In questo post, tanto per fare un esempio di cosa intendiamo, abbiamo deciso di dare una piccola sbirciata al lavoro che si fa sui regolamenti, ognuno dei quali richiede in media una decina di revisioni.
Al di là di errori di battitura, che ovviamente ci sono sempre, si hanno infatti modifiche dell'ultimo momento dovute a segnalazioni dei traduttori, o semplicemente a immagini che sembravano giuste dopo i primi nove controlli (svolti in genere da cinque o sei persone diverse), in cui c'era un errore trovato solo al decimo.
Inoltre possono succedere un sacco di cose subdole. Per esempio, a volte il fatto di cambiare un'immagine ne causa lo spostamento, quindi bisogna stare attenti a dove finiscono le parole:
Oppure, può succedere di voler cambiare un termine, con tutte le conseguenze del caso. Per esempio, in Zena, la parola "moneta" usata nella prima stesura è stata sostituita con "Soldo" (che era il reale nome usato all'epoca). Come sempre, abbiamo provveduto a volgere tutti gli aggettivi dal femminile al maschile, ma non basta solo quello. Bisogna sempre avere occhio di lince!
Paolo Vallerga decide di farci visita dopo la ventesima correzione |
Bretagne: da così
a così
Zena: da così
a così
Sator: da così
a così
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