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venerdì 31 ottobre 2014

Un'ulteriore nuova frontiera: Drizzit!


Il racconto della storia di Post Scriptum giunge al capitolo conclusivo. Dieci puntate per dieci anni di lavoro e divertimento. Lord Fiddlebottom però non ci lascia, perché, come promesso, ci accompagnerà fino all'anniversario di maggio 2015. Siete contenti? Noi... Insomma... :)

In questo post arriviamo quindi ai giorni nostri. Dopo i fasti di Fun Farm, il percorso di crescita della nostra casa editrice ha intrapreso un'ulteriore nuova strada, che come sempre ha portato nuovi collaboratori, nuove amicizie e nuove prospettive di fare tante altre grandi cose. La versione del Lord è un po' romanzata in certi punti... Indovinate quali :)

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Mario Scriptum è uno che lavora sodo, tutto il giorno, tutti i giorni. Non sta mai con le mani in mano. È un editore produttivo e diligente.
Soprattutto durante le lunghe sessioni al computer, in cui gli tocca studiare e approfondire.
I Game Studies dei più importanti ricercatori europei? No, no.
Le novità sul fronte produttivo ed editoriale? No, macchè.
Le ultimissime produzioni ludiche per stare al passo con il mercato? Tsè!
Sta ore e ore a ridacchiare davanti ai fumetti comici su internet. 
Ora mi metto anch’io a fare l’editore, ma che roba.




POST & SCRIPTUM: DRIZZIT

Correva l’anno 2014, quando Mario Scriptum si recò a Milano, al Cartoomics, per l’ennesima avventura di questa spericolata casa editrice.
Mario Scriptum, pochi giorni prima, aveva contattato e combinato un incontro in fiera con gli editori di Shockdom, un’importante casa di fumetti online che ha tirato fuori talenti del calibro di Sio, Eriadan, e Bigio, l’autore della striscia comica in chiave fantasy Drizzit
Mario aveva tutti gli interessi a conoscere quell’universo, cercando di creare qualche accordo per poter lavorare ai suoi fumetti preferiti (e creandosi quindi l’alibi per starsene ore e ore su internet senza sentirsi in colpa).
Guarda caso, durante l’incontro, comparve proprio lui, Bigio in persona, presente alla fiera per firmare autografi e fare selfie con le numerose fan e groupies.
E proprio in quell’occasione, Bigio disse: “Sai, sto realizzando un gioco di carte su Drizzit, giusto un divertissement per..”
Mario Scriptum tirò un pugno in faccia a Bigio, che lo fece svenire.
Al suo risveglio, Bigio si trovò con una penna in mano, un contratto davanti a sé firmato da lui stesso (con una calligrafia non proprio riconoscibile, veramente), e con l’altra mano stretta da Mario Scriptum che urlava “COMPLIMENTI, OTTIMA SCELTA! ORA LEI È NELLA SCUDERIA DI POST SCRIPTUM!”



Nelle settimane successive, c’era un gran da fare per sistemare il gioco promettente di Bigio, ma ancora un po’ acerbo nelle meccaniche.
Quindi Mario si mise a lavorare sodo, gironzolando a caso su Internet.
Guarda caso, Andrea Chiarvesio, noto autore di Kingsburg, Olympus e tanti altri giochi fra cui il recente Hyperborea, stava pubblicizzando su Facebook l’imminente intervista a Bigio sul programma radiofonico dedicato ai giochi da tavolo da lui condotto, “The Big Game Theory”. Era il caso di indagare.
“Maa… Andrea.. ma quindi intervisti Bigio?”
“Uh, sì sì, è il mio autore di fumetti preferito! E volevo farmi raccontare dei suoi nuovi progetti, gira voce che stia realizzando il gioco di carte di Drizzit..”
“Sì sì è vero... Lo sto realizzando io!”
Andrea Chiarvesio tirò un pugno a Mario Scriptum, che lo fece svenire. 
Al suo risveglio, Mario Scriptum si trovò con una penna in mano, un contratto davanti a sé firmato da lui stesso (con una calligrafia non proprio riconoscibile, veramente), e con l’altra mano stretta da Chiarvesio che urlava “COMPLIMENTI, OTTIMA SCELTA! ORA IO SONO NELLA SCUDERIA DI POST SCRIPTUM!”




Grazie all’aiuto di Chiarvesio, nel giro di poco tempo il gioco di Drizzit prese forma e cura del gameplay, mantenendo comunque aderenza ai personaggi del fumetto.
Lavorando a stretto contatto quotidianamente, il trio Scriptum, Chiarvesio e Bigio riuscì a completare il tutto per la fiera di Romics, in cui era prevista la presentazione di Drizzit: il gioco di carte.
Di quell’evento, i tre nostri protagonisti si ricordano con gran piacere...
Le numerose copie vendute? No, macchè. 
Gli autografi firmati? Ma và! 
I selfie scattati? Tsè.

Si ricordano del catering ciccionissimo offerto dalla fiera.
Ingordi.

Miei cari e sparuti lettori, la storia di questa piccola grande casa editrice finisce qui: abbiamo seguito Post e Scriptum dagli albori, da quando producevano giochi brutti e rosa, ai grandi successi di Fun Farm e di quest’ultimissimo gioco, Drizzit. In mezzo alla storia di Post Scriptum, sono passati tanti personaggi noti e meno noti, ci siamo emozionati, e abbiamo capito che un piccolo sogno è realizzabile, ma richiede un bel po' di impegno, costanza e umiltà.
Ma io, che sono Lord Fiddlebottom, non vi lascerò da soli, perché nelle prossime settimane non parlerò più di loro, Mario Scriptum e Matteo Post, ma parlerò di voi, risponderò alle vostre domande e ai vostri dubbi amletici che vi fanno rodere lo stomaco, tipo: 
“Chi è Lord Fiddlebottom?”


Ma c’è qualcuno curioso di sapere chi è Lord Fiddlebottom? Ma non vi faccio un po’ paura? Ehi! C’è nessuno?
Ehi..?


Lord Fiddlebottom

venerdì 17 ottobre 2014

E finalmente... Fun Farm!

La storia di Post Scriptum raccontata da Lord Fiddlebottom si avvicina ai giorni nostri: finalmente, infatti, si parla del gioco che ha cambiato per sempre il ruolo della nostra casa editrice nel mondo ludico.
E mentre il Lord ne parla, noi siamo alla fiera di Essen, dove ne vendiamo altre copie e scriviamo questa introduzione in albergo.
Il gioco in questiome, inutile dirlo, è Fun Farm!

<<<Puntata precedente
Io, che sono Lord Fiddlebottom, non è che me ne sto con le mani in mano. Potrei essere ovunque, in posti che non ti aspetti. Potrei anche essere a ESSEN 2014, proprio in questo momento, o a Lucca Comics, o al grande incontro degli autori di giochi, IdeaG.
Tu non sai chi sono io, ma io potrei sapere chi sei tu.
E potrei anche essere cattivo come il caro vecchio Puzzillo, il terrore di tutti gli autori di giochi, ma che ha preferito mollare l’ascia.
Ha lasciato l’onere a me di mettere alla berlina il mondo del gioco da tavolo attuale.
Però, caro amico lettore, e forse autore o editore di giochi, sei fortunato, perché sono sì come un novello Puzzillo, però che se la prende solo con Mario Scriptum
(e viene pagato per farlo! Yeah!)

POST & SCRIPTUM: L’arrivo di Fun Farm

Come quella volta che vidi Mario Scriptum accanto a Luca Bellini a IdeaG 2013, che si sfregava le mani e aveva gli occhi luminosi, perché aveva trovato la gallina dalle uova d’oro, Fun Farm.
Con la lingua di fuori, ad assaporare la ricchezza.



Questi editori che pensano solo ai soldi. Tsè!
Ma facciamo un passo indietro:
Post Scriptum, dopo Florenza e Ark & Noah, continuò la collaborazione con Placentia grazie a Florenza Card Game, il gioco di maggior successo della casa degli amici piacentini, che ebbe la buona idea di sfruttare le illustrazioni della versione da tavolo e abbattere così i costi di produzione. Con Florenza Card Game, Placentia imparò anche a camminare sulle sue gambe dal punto di vista commerciale e distributivo. 
Quindi per Post Scriptum stava andando bene, ma volevano ancora più soldi, soldi, soldi!
Luca Bellini, l’autore di Jungle Brunch e amico di vecchia data del nostro venale protagonista, fece vedere tempo addietro un prototipo di un gioco di destrezza in cui si dovevano afferrare dei legnetti colorati, che a Mario Scriptum non convinse.
Leggenda narra che Luca Bellini si recò alla Dechatlon e una pallina da golf a forma di animaletto gli cadde in testa, mentre era appoggiato a un palo della pallacanestro, e lì ebbe l’illuminazione.
Sostituì i legnetti con quei buffi animaletti tondi come i nostri protagonisti blu.
A IdeaG 2013, dicevo, c’ero anch’io, e vidi la presentazione di quel gioco, che prima si chiamava Takkiappo, e fece andare in brodo di giuggiole prima Mario Scriptum, e poi Matteo Post, mentre io avevo un prototipo di un gioco che non aveva cagato nessuno. Snort.
Grazie a Takkiappo, Post e Scriptum ricevettero grandissime attenzioni durante la fiera di Norimberga, e riuscirono a piazzare ben 7000 copie del gioco, che era un gran numero, secondo gli standard della casa editrice.
C’era però da fare un gran bel lavoro di produzione, perché gli animaletti del gioco originale, mica era facile procurarseli.
Quegli stupidi della casa di produzione dei pallini da golf della Decathlon chiesero talmente tanto, che si risparmiava di più ad andare ad ogni Decathlon d’Italia e a saccheggiare le ceste presenti nella sezione “Golf for dummies”, e quindi bisognava passare ad altro.
La ricerca per trovare dei pupazzetti fu ardua e difficile, ma alla fine, quasi all’ultimo dalle scadenze, trovarono il produttore giusto.
Che teneri gli animaletti che hanno fatto, morbidi! Talmente efficaci che:


  • Aumentarono la prima tiratura del gioco a ben 15000 copie.
  • Il gioco sta spopolando in tutta Europa ed è presente pure nei supermercati, cioè.
  • Non si chiama più Takkiappo, ma Fun Farm (fiuuuu).
  • Matteo Post si è sposato.
  • Adesso il gioco ha raggiunto ben 52000 copie in solo due anni, portando un sacco di soldi in casa Post Scriptum.

Se Mario Scriptum avesse scelto il mio gioco, durante IdeaG 2012, ora probabilmente Post e Scriptum avrebbero venduto 52 copie, e non avrebbero avuto tutti quei soldi, ma cosa sono i soldi se non uno stupido strumento del capitalismo che inacidisce gli animi e rovina i rapporti e le amicizie?
AUTORI DI GIOCHI BRUTTI DI TUTTO IL MONDO, UNITEVI!


Lord Fiddlebottom
Puntata successiva>>>


giovedì 9 ottobre 2014

Drizzit è arrivato! Con regali e sorprese!

Come annunciato qualche mese fa, è finalmente uscito DRIZZIT - IL GIOCO DI CARTE, di Luigi Bigio Cecchi e Andrea Chiarvesio
ed è subito stato un successo!

Come promesso, infatti, il gioco è stato presentato in anteprima a Romics, dove ha venduto più di 200 copie ed è stato costantemente dimostrato sui tavoli degli amici della Reindeer Corporation.

Bigio è stato assediato presso lo stand di Shockdom per tutta la durata della fiera, ma fra una firma e l'altra ha trovato il tempo di raggiungere Andrea in area demo, facendosi seguire da uno stuolo di fan curiosi di provare immediatamente il gioco.


Gli autori durante due demo in contamporanea

Bigio disegna una carta personalizzata del gioco sul vassoio interno
e si accinge a riporlo nella scatola

E per premiare tutto l'affetto che ci è stato dimostrato, abbiamo deciso, insieme a Shockdom e a Raven Distribution di farvi un regalo che in tanti ci avete richiesto:

Il set di carte di Pako sarà distribuito a TUTTI coloro che acquisteranno la prima edizione del gioco. 
In pratica: se lo prenderete prima che finisca, in qualsiasi modo (in fiera, in negozio, online su Dragonstore o su Shockdom store, fermando Bigio per strada) avrete Pako, che però non verrà più prodotto in caso di ristampa.

Ma non è finita qui, perché periodicamente metteremo online alcune carte print and play che potrete scaricare e stampare gratuitamente, perché non saranno mai da mischiare in un mazzo. Per trovarle, basta tenere d'occhio gli appositi album sulla pagina Facebook di Post Scriptum o su quella di Drizzit. Se andrete a vederle, troverete già una guida strategica e le prime due carte Drizzit e Fiuto di Glenda!

Quindi continuate a seguirci e vi assicuriamo che vi divertirete!


Drizzit - il gioco di carte
Giocatori: 1-5
Durata: 30-60'
Età: 8+
Genere: collaborativo
Autori: Luigi "Bigio" Cecchi e Andrea Chiarvesio
Grafica: Luigi "Bigio" Cecchi, Marco "Special K" Cosentino e Scribabs di Paolo Vallerga.
Edito in collaborazione con Shockdom e Raven Distribution.

venerdì 3 ottobre 2014

Ark & Noah: un lavoro impegnativo per un gioco che ci piace molto

In questa nuova puntata, il nostro freelance preferito (nonché l'unico che abbiamo) ci parla della seconda consulenza per Placentia Games, durata ben due anni, con anche qualche imprevisto a livello produttivo. Probabilmente è stato il lavoro che ci ha impegnato di più, ma ci ha anche insegnato molto: rispetto all'esperienza di Florenza abbiamo operato molto più in simbiosi con Stefano Groppi, realizzando un prodotto che ci piace davvero tanto, che giochiamo molto spesso e che ha raccolto una marea di recensioni positive.

<<<Puntata Precedente
Guardate che fare l’editore non è facile: Mario è sempre con il pelo ritto, ad aspettare l’ennesima scatola con il gioco nuovo in arrivo, a sperare che i distributori lo accolgano favorevolmente, e poi vai a vedere i blog, vai a vedere i commenti, e se parlano male del mio gioco? Vuol dire che parlano male di ME! 


PROOOT????? Come osano??


Fare l’editore è un incubo! Non fate come…

POST SCRIPTUM: …e di nuovo Placentia Games

Dopo il grande successo editoriale di Florenza, i nuovi amici piacentini di Post e Scriptum non si tirarono indietro, anzi, continuarono, e continuano tuttora, a collaborare con piacere con i nostri polpettini viola (questo è uno dei grandi misteri ancora non risolti neppure dal Blog La Piramide delle Bermuda).
Il secondo gioco commissionato dalla Placentia Games fu un family game ambientato sull’arca di Noè: Ark & Noah, realizzato dal fido Stefano Groppi.
Anche in questo caso, il lavoro da fare per sistemarlo e svilupparlo non era poco, anzi: il prototipo iniziale aveva dei buoni spunti, ma richiedeva un grande lavoro di rifinitura e bilanciamento, che si concluse dopo ben due anni di incubazione. 
Post e Scriptum, anche a costo di lavorare per un tempo maggiore di quello preventivato, si sono sempre impegnati a portare avanti un gioco fino a quando non lo avessero ritenuto realmente concluso, rifinito in ogni aspetto, divertente e longevo. In una parola: bello.
E Arkh e Noah è bello veramente: è interattivo, con poco downtime, accessibile a un pubblico vastissimo grazie alle varianti di gioco, per bambini e per giocatori assidui. Dotato di quel pizzico di fortuna che non guasta, offre comunque, durante il gioco, scelte interessanti da affrontare.
In più i materiali, dall’arca stessa modulabile a seconda dei giocatori, al resto dei componenti, sono curati nel minimo dettaglio, dalla grafica all’usabilità.
Insomma, Matteo Post e Mario Scriptum erano realmente soddisfatti. Avevano curato il gioco proprio come se fosse un po’ loro, un po’ come degli zii mattacchioni e amorevoli (i papà sono ovviamente i ragazzi di Placentia Games).

Certo, anche Ark e Noah ha avuto le sue disavventure, eh.
Mancava poco all’arrivo di Essen, periodo previsto per l’uscita del gioco. Tutti i materiali c’erano: cartoncini, tessere, regolamento.
Mancava solo una cosa: i legnetti.
In quel periodo uscì la ristampa post Spiel des Jahres di Village: per chi lo conosce, sa che all’interno di Village ci sono tanti, tantissimi legnetti e cubetti colorati.
Precisamente, nelle scatole di Village c’erano TUTTI i legnetti prodotti dalle aziende europee specializzate.
I produttori di Village avevano comprato TUTTO il materiale disponibile. Erano finite le scorte per quell’anno. 

Il gioco da tavolo è l’incubo dell’Amazzonia.

Mario tentò di contattare anche le più piccole e lontane case di produzione di materiali da gioco, invano. 
Non si sa bene come Mario sbrogliò la matassa, ci sono due opinioni diverse a riguardo:

1) Mario Scriptum fece un lungo viaggio verso gli Urali, si procurò con una piccola accetta tutto il legno necessario, lo intaglio e colorò durante il faticoso viaggio di ritorno (su un vecchio mulo malato e zoppicante).


"I'm a lumberjack and I'm ok, I sleep all night and I work all day"
2) Mario Scriptum, disperato e piangente, intrufolandosi in un vicolo cieco, incontrò un individuo losco, che gli disse pressappoco così: “Ehi bro, mi sembri spacciato, ma ho quello che fa per te, qui abbiamo del legno purissimo, amico, è uno sballo assicurato!”


"Solo 10 centesimi al grammo, amico!"
In ogni caso, la Placentia riuscì a vendere Arkh e Noah, completo di tutto il materiale e di tutti i legnetti necessari.

Post e Scriptum sono molto fieri di questa consulenza: tuttora, per scegliere il “campo di sfida” dei loro numerosi duelli, ricadono spesso su questo gioco.
Arkh e Noah, rispetto a Florenza, non ebbe lo stesso seguito, ma né Post Scriptum, né Piacentia si sono scoraggiati, e hanno preso entrambi la positività dell’esperienza, con un rapporto rafforzato fra i due editori.

Però appunto, per dire, diventare editori non è una passeggiata, richiede spirito critico e una buona disposizione al rischio, tanta voglia di crescere e di rialzarsi dopo gli inevitabili tonfi.
Vabbè ma adesso la ormai prossima ristampa di BauSquitMiao sarà un successone, no? no? no?


Lord Fiddlebottom

Puntata successiva>>>