Translate

venerdì 3 ottobre 2014

Ark & Noah: un lavoro impegnativo per un gioco che ci piace molto

In questa nuova puntata, il nostro freelance preferito (nonché l'unico che abbiamo) ci parla della seconda consulenza per Placentia Games, durata ben due anni, con anche qualche imprevisto a livello produttivo. Probabilmente è stato il lavoro che ci ha impegnato di più, ma ci ha anche insegnato molto: rispetto all'esperienza di Florenza abbiamo operato molto più in simbiosi con Stefano Groppi, realizzando un prodotto che ci piace davvero tanto, che giochiamo molto spesso e che ha raccolto una marea di recensioni positive.

<<<Puntata Precedente
Guardate che fare l’editore non è facile: Mario è sempre con il pelo ritto, ad aspettare l’ennesima scatola con il gioco nuovo in arrivo, a sperare che i distributori lo accolgano favorevolmente, e poi vai a vedere i blog, vai a vedere i commenti, e se parlano male del mio gioco? Vuol dire che parlano male di ME! 


PROOOT????? Come osano??


Fare l’editore è un incubo! Non fate come…

POST SCRIPTUM: …e di nuovo Placentia Games

Dopo il grande successo editoriale di Florenza, i nuovi amici piacentini di Post e Scriptum non si tirarono indietro, anzi, continuarono, e continuano tuttora, a collaborare con piacere con i nostri polpettini viola (questo è uno dei grandi misteri ancora non risolti neppure dal Blog La Piramide delle Bermuda).
Il secondo gioco commissionato dalla Placentia Games fu un family game ambientato sull’arca di Noè: Ark & Noah, realizzato dal fido Stefano Groppi.
Anche in questo caso, il lavoro da fare per sistemarlo e svilupparlo non era poco, anzi: il prototipo iniziale aveva dei buoni spunti, ma richiedeva un grande lavoro di rifinitura e bilanciamento, che si concluse dopo ben due anni di incubazione. 
Post e Scriptum, anche a costo di lavorare per un tempo maggiore di quello preventivato, si sono sempre impegnati a portare avanti un gioco fino a quando non lo avessero ritenuto realmente concluso, rifinito in ogni aspetto, divertente e longevo. In una parola: bello.
E Arkh e Noah è bello veramente: è interattivo, con poco downtime, accessibile a un pubblico vastissimo grazie alle varianti di gioco, per bambini e per giocatori assidui. Dotato di quel pizzico di fortuna che non guasta, offre comunque, durante il gioco, scelte interessanti da affrontare.
In più i materiali, dall’arca stessa modulabile a seconda dei giocatori, al resto dei componenti, sono curati nel minimo dettaglio, dalla grafica all’usabilità.
Insomma, Matteo Post e Mario Scriptum erano realmente soddisfatti. Avevano curato il gioco proprio come se fosse un po’ loro, un po’ come degli zii mattacchioni e amorevoli (i papà sono ovviamente i ragazzi di Placentia Games).

Certo, anche Ark e Noah ha avuto le sue disavventure, eh.
Mancava poco all’arrivo di Essen, periodo previsto per l’uscita del gioco. Tutti i materiali c’erano: cartoncini, tessere, regolamento.
Mancava solo una cosa: i legnetti.
In quel periodo uscì la ristampa post Spiel des Jahres di Village: per chi lo conosce, sa che all’interno di Village ci sono tanti, tantissimi legnetti e cubetti colorati.
Precisamente, nelle scatole di Village c’erano TUTTI i legnetti prodotti dalle aziende europee specializzate.
I produttori di Village avevano comprato TUTTO il materiale disponibile. Erano finite le scorte per quell’anno. 

Il gioco da tavolo è l’incubo dell’Amazzonia.

Mario tentò di contattare anche le più piccole e lontane case di produzione di materiali da gioco, invano. 
Non si sa bene come Mario sbrogliò la matassa, ci sono due opinioni diverse a riguardo:

1) Mario Scriptum fece un lungo viaggio verso gli Urali, si procurò con una piccola accetta tutto il legno necessario, lo intaglio e colorò durante il faticoso viaggio di ritorno (su un vecchio mulo malato e zoppicante).


"I'm a lumberjack and I'm ok, I sleep all night and I work all day"
2) Mario Scriptum, disperato e piangente, intrufolandosi in un vicolo cieco, incontrò un individuo losco, che gli disse pressappoco così: “Ehi bro, mi sembri spacciato, ma ho quello che fa per te, qui abbiamo del legno purissimo, amico, è uno sballo assicurato!”


"Solo 10 centesimi al grammo, amico!"
In ogni caso, la Placentia riuscì a vendere Arkh e Noah, completo di tutto il materiale e di tutti i legnetti necessari.

Post e Scriptum sono molto fieri di questa consulenza: tuttora, per scegliere il “campo di sfida” dei loro numerosi duelli, ricadono spesso su questo gioco.
Arkh e Noah, rispetto a Florenza, non ebbe lo stesso seguito, ma né Post Scriptum, né Piacentia si sono scoraggiati, e hanno preso entrambi la positività dell’esperienza, con un rapporto rafforzato fra i due editori.

Però appunto, per dire, diventare editori non è una passeggiata, richiede spirito critico e una buona disposizione al rischio, tanta voglia di crescere e di rialzarsi dopo gli inevitabili tonfi.
Vabbè ma adesso la ormai prossima ristampa di BauSquitMiao sarà un successone, no? no? no?


Lord Fiddlebottom

Puntata successiva>>>

Nessun commento:

Posta un commento