Eccoci in un momento di duro lavoro |
Come succede sempre più spesso, eravamo presenti come semplici visitatori e vorremmo cogliere l'occasione per spiegare i motivi che stanno alla base di questa scelta.
Pur essendo consapevoli, infatti, che da un grande spazio deriva una grande visibilità (come direbbe Stan Lee), di norma preferiamo essere liberi dal vincolo di uno stand, per poter fare quello che ci piace di più: parlare con la gente, mettere in moto nuovi progetti, testare nuovi possibili giochi. Ci rendiamo conto di essere una casa editrice atipica: di fatto, negli ultimi anni abbiamo lavorato più per altre aziende che per noi. Non è stata una scelta editoriale, ma una concatenazione di eventi che hanno ritardato l'uscita di Castles, inizialmente previsto per il 2010. In questo periodo in cui non ci serviva uno stand, abbiamo avuto modo di sviluppare un approccio alle grandi fiere basato sulla realizzazione di nuovi giochi, piuttosto che sulla vendita di quelli vecchi.
Di fatto, partecipiamo a tantissimi eventi ogni anno, e ognuno di questi è un passo avanti per la realizzazione di qualche progetto.
Nello specifico, Play è l'occasione ideale per fare molte cose interessanti: quest'anno abbiamo playtestato sei nuove proposte e abbiamo stretto accordi con clienti, fornitori e autori. Inoltre, cosa da non sottovalutare, siamo stati accompagnati dagli amici della ludoteca, con cui abbiamo semplicemente giocato in ogni momento libero, sia perché sappiamo bene che essere aggiornati è importante, sia, soprattutto, perché giocare ci piace.
Insomma, anche se non siamo in fiera per vendere, siamo comunque in fiera per creare nuovi giochi, che è la parte del nostro lavoro che amiamo di più.
Fortunatamente, le occasioni non mancano.
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